domenica 14 settembre 2008

Corpi alla mercè

Da Adnkronos :



Germania, Olanda e Svizzera sono in Europa i Paesi più tolleranti verso le prostitute e i loro clienti. Al contrario della Svezia, la nazione più severa con chi cerca il sesso a pagamento.



GERMANIA: - La prostituzione è regolata da norme che di fatto legalizzano l'attività. La legge assegna alle prostitute tutte le garanzie assicurative in materia di malattia, disoccupazione e pensione. L'attività dei bordelli è consentita legalmente e il favoreggiamento non è più punibile, a condizione che non vi sia sfruttamento. Le prostitute tedesche pagano le tasse.

SVIZZERA: - Possono esercitare la prostituzione a livello professionale solo le persone che hanno raggiunto la maggiore età sessuale (fissata dalla legge a 16 anni), dispongono di un permesso di soggiorno e di lavoro Sono punibili dalla legge: la promozione della prostituzione e lo sfruttamento degli atti sessuali. I 'protettori', i proprietari delle case chiuse e altri datori di lavoro commettono reato se le donne che esercitano la prostituzione non sono libere di decidere autonomamente quali clienti vogliono servire.

OLANDA - La prostituzione è legale fin dal 1815. Sono diventati legali anche i bordelli. L'Olanda dispone inoltre di zone 'speciali', dove le prostitute lavorano all'aperto. La polizia però le può arrestare se lavorano fuori da queste zone. Quelle in regola sono tenute a pagare le tasse, ma non a sottoporsi regolarmente a controlli sanitari.

SVEZIA - E' uno dei Paesi europei più severi nei confronti del sesso a pagamento: pur non considerandolo un reato, è stata scelta la strada delle maniere forti con i clienti. Se vengono colti in flagrante rischiano da sei mesi a un anno di carcere. La stessa legge sanziona l'adescamento, sia esso compiuto da chi vuole vendere o da chi vuole comprare una prestazione sessuale.

IRLANDA - La prostituzione è reato. Non esistono case chiuse e sono previste ammende e arresto per le prostitute e i clienti.

BELGIO - La prostituzione è legale fin dal 1948, ma viene perseguita quando turba l'ordine pubblico. E' perseguito per legge lo sfruttamento. Il grosso dell'attività economica legata al sesso si svolge in bar a luci rosse e case private. Le prostitute sono tenute a dichiararsi al fisco come lavoratici autonome e possono godere di assistenza sociale.

GRAN BRETAGNA - Fornire sesso a pagamento non è illegale, ma lo sono l'adescamento e lo sfruttamento . Le prostitute lavorano in locali e abitazioni private, ma anche in strada. FRANCIA - Le case di tolleranza sono state chiuse nel 1946 . La legge non considera reato la prostituzione di adulti sulle strade. La prostituzione viene definita 'attività che viola la tranquillità e l'ordine pubblico'. Sanzioni, quindi, contro l'adescamento e i clienti.

SPAGNA - Le case chiuse sono state dichiarate illegali nel 1956 ma gli antichi bordelli sono diventati 'club'. Dal '95 la legge non proibisce la prostituzione, ma è punito chi ricatta e sfrutta le prostitute. Qualche mese fa, il governo della Catalogna, il primo nel Paese, ha approvato un decreto che stabilisce regole sanitarie, d'orario e di collocazione dei locali dove si esercita la prostituzione.

GRECIA - Chi esercita la prostituzione ha l'obbligo di iscriversi in appositi registi e deve sottoporsi periodicamente a visite mediche che autorizzano a svolgere il lavoro in veste quasi ufficiale.



E l'ITALIA?

Nel 1950 viene approvata la Legge Merlin che sancisce la chiusura delle Case Chiuse, ed automaticamente nasce il fenomeno della prostituzione per le strade... e non solo.



Ma in questi gg è stato approvato il DDL (Disegno Di Legge) presentato dal Min. Delle Pari Opportunità, M. Carfagna che introduce il reato di esercizio della prostituzione in strada e in generale in "luogo pubblico". Ad essere colpiti, con identiche sanzioni, saranno sia le lucciole che i clienti. Le sanzioni prevedono l'arresto da 5 a 15 giorni e l'ammenda da 200 fino a 3000 euro. L'obiettivo è contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione, in particolare quella minorile. Il ddl prevede il carcere (da 6 a 12 anni) e una multa da 15 a 150mila euro per gli sfruttatori. E per chi compie atti sessuali con minori di età tra 16 e i 18 anni è prevista la reclusione (da 6 mesi fino a 4 anni) e una multa tra i 1500 e i 6 mila euro. I minori stranieri che esercitano la prostituzione potranno inoltre essere rimpatriati. Carcere tra i 4 e gli 8 anni anche per i promotori e gli organizzatori di associazioni a delinquere finalizzate allo sfruttamento della prostituzione, mentre la reclusione andrà dai 2 ai 6 anni per i partecipanti.



E sono già iniziate le polemiche tra le opposte forze politiche.. e cioè tutti quei gruppi di persone che invece di cooperare assieme per il reale bene del Bel Paese, non solo ci mangiano risorse che invece andrebbero investite ed utilizzate nei settori che più fanno crescere un popolo ma addirittura innescano un andirivieni di proposte ed atti, volano fogli, insulti, oggetti nelle stanze più invidiate di Montecitorio, dove accedere è come diventare calciatore nei club più blasonati d'Italia, e cioè sistemarsi a vita!!! Altro che noi poveri e semplici plebei.



C'è chi come il capogruppo del Pd nella commissione Affari sociali della Camera, Livia Turco, definisce il ddl Carfagna un manifesto ipocrita e perbenista che riportera' di fatto alle case chiuse dove gli sfruttatori faranno cio' che vorranno e che l'aver introdotto norme penali contro i clienti accentuera' fortemente la clandestinita'. Continua invitando a campagne informative. Per fortuna anche lei è d'accordo con l'obiettivo di togliere la prostituzione dalle strade. Pero' invita a continuare a colpire pesantemente sfruttatori e trafficanti. E conclude dicendo che s poteva modificare la legge Merlin introducendo aree destinate nelle citta' e consentedo forme di mutualita' tra prostitute... e vabbè, ma non è forse un dare l'ok a quartieri a luci rosse??? Case chiuse, postriboli?



E spesso accade proprio questo, leader e seguaci delle diverse fazioni politiche, cercano lo scontro, il non poter-voler accettare le proposte dei sostenitori opposti alla propria corrente, per cui giù critiche, esclamazioni forti ed a volte plateali... per poi dire in certi casi le stesse cose, oppure non mantenere la coerenza di declami passati...



Io so cosa penso in merito all'argomento "prostituzione", e sono consapevole che sia un fenomeno di mal costume (nonostante le operatrici del settore siano poco vestite) e di amoralità, la cui radice non trova sorgente e nutrimento dal suffisso amor-, ma che nasce da un alfa privativo molto forte e netto... una mercificazione del proprio corpo, sentito e vissuto come un oggetto, privato di un'anima di dignità e considerazione di sè. Un baratto di sussulti ed emozioni scarne, povere come scintille sulla striscia ruvida di uno scatolo di cerini.

Un do ut des misero, sporco... sporco come il fare sesso A PAGAMENTO.



Non mi piace la definizione: << è il lavoro più antico del mondo>>... IL LAVORO è un altro!!!

LAVORARE NOBILITA L'UOMO E LA DONNA, come scritto nella Nostra Costituzione e come dovrebbe essere inciso in ciascuno di noi...

Che nobiltà è conferita a chi offre i suoi finti gemiti ed orgasmi a sconosciuti, freddi, meccanici come bestie alla ricerca dello pseudo-piacere?

E che nobiltà spetta a chi costruisce degli alibi di bravo padre di famiglia, e di compagno fedele e devoto che è fuori per lavoro o per una cena tra amici, o che semplicemente ha incontrato traffico.. molto traffico... per la statale, per la tangenziale, tra i vicoli del Portello di Padova, fin dentro le abitazioni di studentesse, Italiane e straniere...



Definizione di MORALISTA tratto da un dizionario on-line:

"Chi è portato a giudicare cose e persone solo da un punto di vista morale, e con eccessiva intransigenza.

"Fare il moralista": attenersi, spec. con ipocrita e acceso formalismo, alle regole della morale



Non mi ritrovo all'interno di queste "etichette", mi piace vivere ed affrontare le vicissitudini quotidiane con ETICA, un'ETICA che prima di tutto è LAICA, impanata di filosofia, di sociologia, di psicologia... e non posso passar indifferente a questo che per me è un problema morale e sociale. Ritengo però che ognuno ed ognuna sia libero di fare di sè, del proprio corpo e della propria psiche quello che vuole, che SCEGLIE (settore a parte, dunque, quello di chi è costretto/a a prostituirsi) e che il fenomeno della mercificazione del proprio corpo, presente con toni più o meno caldi, in molti piani del grattacelo sociale, sia di non facile risoluzione, ma che uno Stato, una Società, non possa far finta di nulla, o legalizzare, legittimare una tale manifestazione di non-amore.