sabato 31 gennaio 2009

una storia che rincuora ed infonde speranza


Dall'Angola a Foggia con il sogno di diventare medico
di ENZA MOSCARITOLO




FOGGIA - «Il mio sogno è diventare un buon pediatra per aiutare i bambini del mio paese. Ce la metterò tutta per farcela, le difficoltà non mi preoccupano». Nandinho ha 19 anni, un sorriso solare e una speranza nel cuore: da due mesi è a Foggia, ospite della diocesi di Foggia-Bovino e dell’Arcivescovo Francesco Pio Tamburrino presso il seminario “Sacro Cuore”, per studiare e diventare medico. Trascorre il suo tempo tra libri di grammatica italiana, con cui ha qualche difficoltà, e i manuali di chimica e biologia, in assoluto le sue materie preferite: a settembre proverà a superare i test d’ing resso della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Foggia, un ostacolo che non lo spaventa affatto e che affronta con coraggio e una determinazione d’acciaio.
Ha lasciato l’Angola proprio per inseguire questo sogno, in fuga dalla povertà e dal degrado della sua terra natale dove il diritto allo studio non è per tutti. «Sono venuto qui a Foggia per studiare - racconta con un musicale accento portoghese, mentre si illuminano i grandi occhi neri - e non mi spaventano le difficoltà. Sono qui per questo e m'impegnerò con tutto me stesso anche per ringraziare tutte le persone che hanno fiducia in me e mi hanno dato una mano finora». Nandinho si è subito ambientato e non poteva essere altrimenti. A dispetto dei luoghi comuni Foggia è una città accogliente, che fa stare bene, come è successo ai tanti studenti stranieri che, arrivati anche da zone di guerra (come non far riferimento alle studentesse irachene accolte a Foggia) si sono subito ambientate. «Foggia è città molto accogliente, mi piace. Il centro storico, ma anche le vie con i negozi, le piazze, la villa, insomma, davvero una bella città. E poi ci sono i foggiani che, come tutte le persone del sud del mondo, sono premurosi e soprattutto generosi. Da questo punto di vista la mia amicizia con Foggia ed i foggiani è già ben avviate. E poi sono contento di viaggiare, in fondo sono un boy scout».
A Foggia, Nandinho - che non usufruisce né di sussidi né di borse di studio - ha trovato una nuova famiglia che lo ha accolto e adottato, grazie all’interessamento dell’associazione di volontariato foggiana “Il Vangelo della Vita”, che opera nella cittadina angolana di Lubango, ed è stato subito circondato dal generoso abbraccio di quanti hanno sostenuto l’iniziativa. «Ci siamo subito attivati per permettergli di venire qui a studiare - ha spiegato Dora de Palma, presidente del gruppo - grazie ai contatti tra il nostro Arcivescovo e mons. Kamwenho, vescovo di Lubango, e in questo abbiamo ricevuto il pieno appoggio dell’uf ficio missionario della nostra diocesi. Siamo rimasti sorpresi dalla tenacia e dall’umiltà di questo ragazzo che ha saputo subito guadagnarsi la fiducia di tutti e abbiamo deciso di aiutarlo in ogni sua esigenza e necessità. Bisogna premiare e incentivare chi grazie allo studio vuole emanciparsi dalla condizione di povertà e di miseria». Adesso sono in tanti a fare il tifo per Nandinho e a sperare di vederlo presto indossare il camice bianco.
29/1/2009