In gioventù, la bellezza è un caso della natura. In vecchiaia, è un'opera d'arte
L'arte di invecchiare consiste nel conservare qualche speranza.
La maturità è l'arte di vivere in pace con ciò che è impossibile cambiare.
Quando invecchiamo, la bellezza si converte in qualità interiore.
Per il profano, la terza età è inverno; per il saggio è la stagione del raccolto.
Negli occhi dei giovani vediamo fiamme, però è negli occhi degli anziani che vediamo la luce.
Non è vecchio chi perde i capelli, ma chi perde la sua ultima speranza.
Non è vecchio chi porta nel cuore l'amore sempre ardente.
Non è vecchio chi conserva la fede in se stesso, chi vive sanamente allegro, convinto che per il cuore non c'è età.
Pensandoci bene non siamo tanto vecchi, è che abbiamo molte gioventù accumulate.
Amiamo le antiche cattedrali, i vecchi mobili, le vecchie monete, i vecchi libri, però abbiamo completamente dimenticato l'enorme valore morale e spirituale degli anziani.
Bisogna essere grati della nostra età, poiché la vecchiaia è il prezzo di essere vivi.
Quando si sono compiuti gli 80 anni, o ne siamo vicini, ogni coetaneo è un amico.
Goethe terminò Faust a 82 anni. Tiziano dipinse capolavori a 98. Toscanini diresse orchestre a 87. Edison lavorava nel suo laboratorio a 83. Benjamin Franklin contribuì a scrivere la costituzione USA a 81.
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